Calliope Dreaming

dal Notiziario del CAI di Carpi:

 

Calliope dreaming

Sto scorrendo le foto entusiasmanti che ha inviato Monica: bellissima questa via! Che invidia!

Aerea, di buon calcare solido, sicuramente lunga, a giudicare dalla distanza dal fondovalle ed anche dura pensando che ci scordiamo di fare le foto nei tratti più difficili.

A Paolo, prima serio sulla via, adesso al bar, gli ride anche il culo. Monica, sorniona, al centro, scrive; l’altra Monica, asciutta, sorride sempre troppo poco, ed é più defilata; forse era lei la fotografa?

Che cordata! Tutti così diversi, eppure una cordata unica….. Unica!

Chiudo alla svelta il computer perché é troppo tardi, devo preparare la cena. Mentre cucino, alcune immagini mi girano ancora nella testa, poi quando inizio a parlare fortunatamente scompaiono.

Forse questa sera ho mangiato troppo, mi dico mentre vado a letto. Speriamo di non sognare troppo. Era proprio buuoo………………………….

………………………………………………..sto arrampicando, sono già alto, Monica prima che partissi ha fatto filare tutte le corde. Che brava che é! Che precisione! Con lei si viaggia sicuri!

Che mani nervose ha…….

Arrampico bene e veloce in un camino un poco largo; la giornata é fredda ho la berretta.

Il camino si allarga e mi tocca spaccare, vedo Monica sotto fra le mie gambe e le grido “cucu!”

Lei che stava già guardando in su mi grida perentoria “Dai va avanti!”

Forse ha ragione, mi devo sbrigare!

Ma questa non é la Pietra!

Arrivo su un terrazzino e recupero Monica.

Cavolo che panorama!

Il fiume taglia in mezzo la piatta lunga pianura chiusa di là da una catena di monti. I campi sembrano francobolli, di vigne, di verde ed erba secca.

Sta arrivando su Monica…… ma é un’altra Monica…….

Ora é lei davanti in elegante spaccata dentro un camino che si allarga sempre di più.

Ma come farà a spaccare tanto… guardo in su, meglio e sono io che arrampico in spaccata, il camino si allarga ancora, ma mi sento a mio agio. Mi é sempre piaciuto arrampicare nei camini, anche difficili. Temo di più le pareti aperte e le pance….

Ma quanto peso adesso……… poco tempo fa ero 74 chili. Poco, ma quanto…….

Quanti anni ho? Ho i capelli lunghi e neri, mi guardo i piedi e mi accorgo che ho perso una scarpa. Arrampico con uno scarpone e una calza di lana nell’altro piede!

Vedo Monica, ma quale Monica? che guarda dubbiosa.

Dietro di lei, sul vuoto, lontano, un paese in fondo ai campi. Stringe sapientemente le code…… scorrono o son ferme?

Bella sta via Calliope!

Non era una delle sette muse?

Mio padre le snocciolava tutte a memoria, cantilenandole con una melodia che terminava con Melpomene. Si, sono sicuro, l’ultima era Melpomene e poi c’erano Calliope, Euterpe… e poi……..

E’ meglio che pensi alla via! So che più in alto si fa più dura!

Ma non dovevamo farla in alternata?

Non ho la corda davanti, Monica sarà dietro!

Mi sento più agitato…… più peso….. ho la gola secca……

Ho un’alta parete davanti, mi giro ma non vedo più nessuno, gli appigli si fanno minuscoli e devo passare in mezzo ad una grande pancia liscia con un ombelico piccolo, piccolo in mezzo.

Mi giro ancora, dall’altra parte: non c’é nessuno!

La corda penzola in una voragine.

Non posso scendere, devo andare avanti, ma sono sul niente.

Vorrei urlare, ma le urla non mi escono di bocca… Uhm Uhm.. Uhm….. finché lancio un grido che squarcia la notte.

Accendo l’abat-jour e mi alzo.

Vado in cucina a bere un bicchiere d’acqua. Ho la gola asciutta.

Accendo la radio per vedere se mi fa passare prima l’incubo. Cerco di pensare ad altro.

I Mamas & Papas cantano California Dreaming; io la canto a memoria in italiano: “Sogno California…. California….. e un giorno io verroooo. Tan Tan ……Ta ta… ta ta… tan”

Torno a letto e dubbioso spengo la luce: Calliope e alzo il pollice, Euterpe, e alzo l’indice, Melpomene, il medio, Tersicore, l’anulare…. e sono contento, aspetto un po’ e poi: Talia, il mignolo….. e fanno 5…….e poi?

Ma erano sette o nove le muse?

Riprovo: Tersicore, Melpomene, Talia, Calliope……..

 

Trimm